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  che cosa é sports vision?

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Nella guida vedere 10/10 non basta !

Quando qualcuno ti chiede quanto ci vedi, che cosa rispondi? Se dici "Perfettamente. Vedo 10/10" hai semplicemente ignorato il 99% di quello che i tuoi occhi possono fare.

Al di là di quello che sono le funzioni dell'occhio comunemente conosciute, la percezione di profondità e la visione periferica, ci sono una moltitudine di capacità motorie e funzionali che per esempio aiutano a tracciare la linea di arrivo tra il vincitore ed il perdente di una corsa o a distinguere le cose vive da quelle morte su una strada.
Sembra così semplice a vederlo in TV.....Eccolo là, Max Biaggi, mentre scivola sulle esse del Gran Premio di Germania, dando l'idea che sia tanto facile quanto firmare un assegno.
E così dovrebbe essere. Ma quale impressione pensi che tu riceveresti dall'interno del suo casco?
Tieni presente che ciò che tu vedi è diverso da ciò che Biaggi vede, anche se, per una strana ragione, la maggior parte della gente crede il contrario. Infatti si pensa spesso che chiunque abbia una vista sana veda più o meno alla stessa maniera.

 

Un gruppo specializzato di Optometristi ha scoperto che niente potrebbe essere più lontano dal vero - soprattutto ai livelli più elevati delle competizioni sportive.
Le persone vivono delle esperienze visive comuni nella vita di ogni giorno, tuttavia non si può paragonare quello che una persona vede mentre si reca al lavoro con quello che vede Loris Capirossi a 250 chilometri all'ora o Broad Lackley mentre compie le sue evoluzioni intorno ad una pista di motocross, per esempio.  Le prestazioni che si richiedono ai loro occhi sono veramente eccezionali.

 

 

Sotto lo sforzo di tali richieste, una qualunque debolezza visiva che normalmente sarebbe insignificante, può alterare seriamente la registrazione delle immagini nel cervello. Chiunque abbia appena attraversato il traffico cittadino, o meglio, abbia appena combattuto contro di esso, si sarà reso conto di quanto facile sia fare un incidente. Se si confonde una linea che conduce ad un angolo, ad esempio, o non ci si accorge del cambio di corsia di un'altra auto, il risultato sarà inevitabile, come il sorgere del sole. Ma tali distrazioni rappresentano incidenti casuali oppure è il sistema visivo che non funziona bene sotto pressione?

Gli Optometristi sportivi pensano che non si tratti di casualità. Negli ultimi decenni si è arrivati alla conclusione che la visione, per quanto bene uno possa usare naturalmente i suoi occhi, è una funzione appresa e come tale può essere sviluppata in ognuno di noi. Trascendendo dalla tradizionale carta di Snellen, gli Optometristi specializzati nella visione sportiva, hanno progettato una serie di più di 60 test della durata di due ore, atti a misurare tutte le capacità dell'occhio e soprattutto a determinare quanto una persona sfrutti le informazioni visive alle quali ha accesso.

 

 

Anche se i principi della buona visione sono conosciuti da qualche tempo, solo di recente si è capita la loro importanza nello sport professionistico, dove la gente come Michael Schumacher mira ad entrate di milioni di dollari. La competizione sportiva è diventata ormai così dura che il talento e la grinta non sono più sufficienti a garantire il successo, ed il Visual Training diventa un modo per sconfiggere una limitazione.

L'interesse suscitato dal ruolo della visione negli Sports ha portato alla creazione di un certo numero di programmi per il training visivo di intere squadre. I risultati dei test sottoposti ad atleti dilettanti, professionisti e olimpionici hanno spesso dimostrato che:

  • anche tra i migliori atleti, uno su cinque ha un significativo problema visivo del quale egli stesso è all'oscuro;
  • i vincitori, quasi senza eccezione, hanno migliori capacità visive.

Gli Optometristi per la visione sportiva, comunque, cercano sempre di rispondere ad una domanda base prima di consigliare una qualsiasi terapia, ovvero: "La tua visione ti permette di destreggiarti bene nel mondo che ti circonda o ti limita?" Se la tua visione in qualche modo ti limita, allora sei un probabile candidato per il Visual training. Può un ragioniere migliorare il suo tempo di reazione visiva al punto di poter sfidare un giocatore di baseball sul campo? Probabilmente. Ha bisogno di farlo? Probabilmente no.

Può un motociclista migliorare il suo equipaggiamento visivo? Certamente.

Una cosa comunque sulla quale gli Optometristi insistono, è che il training non garantisce di diventare un campione istantaneo.
Una migliore visione aiuta sì, ma solo a parità dell'esistenza di altre condizioni quali: la forma fisica, l' equilibrio, i riflessi e l'intero equipaggiamento.
E proprio per i motociclisti ed i corridori in particolare l'idea del training visivo offre delle interessanti possibilità.
E' infatti noto quali piccole fortune essi guadagnino, ma è anche noto come una brutta annata possa significare niente lavoro in quella successiva.
Numerosi test sono stati appositamente studiati e sperimentati sui maggiori campioni delle varie specialità di questi Sports.
Per comprendere tali test, bisogna però abbandonare l'idea che avere una visione di 20/20 significhi avere una visione perfetta. Questa credenza comune è talmente sbagliata quanto quella di paragonare l'occhio alla lente di una macchina fotografica, ciò che non ha niente a che vedere.
Avere 20/20 significa solo che si è in grado di usare meno dell'uno percento delle capacità visive centrali per vedere chiaramente le lettere su un tabellone, (disegnato nel 1865), situato ad una distanza di 20 piedi in una stanza ben illuminata.
L'altro 99% delle capacità dell'occhio, la parte più estesa ed importante della visione, non è costituito da capacità quali quella della visione periferica e quella della profondità di percezione, ma da qualcosa di più.

 

In che cosa consiste un'accurata misurazione della visione?

Le capacità si possono dividere in due gruppi che riguardano:

  1. ciò che l'occhio può fare meccanicamente (capacità motorie);
  2. la maniera in cui una persona incamera le informazioni visive da usare (capacità funzionali)

Ecco un esempio di capacità motorie:

Anche se quasi tutti sanno che l'orecchio interno è legato all'intero sistema di equilibrio del corpo, pochi sanno che anche il 2O% dei nervi dell'occhio lo sono. La maggior parte della materia grigia è impegnata nella visione più che negli altri sensi (tatto, udito, gusto, olfatto,). I test dimostrano che quando uno si gira per vedere se qualcuno sta avanzando dietro, o semplicemente perde l'equilibrio per un attimo, si genera una specie di conflitto nel suo cervello. Fino a quando il cervello sarà impegnato prioritariamente nel recupero dell'equilibrio, gli input visivi saranno temporaneamente esclusi. Da questa interazione visione/cervello dipende inoltre il modo in cui si coordinano i movimenti del corpo ed è molto importante negli sport con palla dove viene richiesta una maggiore collaborazione mano-occhio.

  • I tuoi occhi sono in grado di mettere a fuoco accuratamente e di seguire facilmente? Errori in questo senso, anche più piccoli del due percento, possono causare dei problemi.
  • I tuoi occhi sanno divergere, ovvero puntare verso l'esterno per vedere delle cose lontane e convergere verso l'interno per le cose a distanza ravvicinata? Specialmente a distanze ravvicinate, lo stress può far affaticare il sistema visivo, distoglierlo dal bersaglio o farglielo sopprimere completamente.
  • Ci sono differenze significative di performance tra un occhio e l'altro? Un problema in questo senso ti può impedire di comprendere correttamente quale sia la tua posizione in relazione agli altri oggetti.
  • In che modo lo stress influisce sulla tua visione? Che cosa significa essere sbilanciato? Chieditelo la prossima volta che ti trovi sulla linea di partenza.
  • Hai la flessibilità di passare istantaneamente dalla visione di una cosa vicina a quella di una cosa lontana, e viceversa? Prova a pensarci quando ti troverai a dare una sbirciata al tuo tachimetro mentre ti appresti ad affrontare una curva veloce.

Le capacità funzionali della visione aiutano la gente ad identificare gli oggetti (in movimento o statici) a capire le implicazioni di quello che vedono, a tracciare una memoria visiva del passato e a immaginare quello che succederà.

 

 


La gente usa le informazioni dei processi visivi ogni giorno senza accorgersene. In quale altro modo potresti altrimenti distinguere da una certa distanza la minima differenza tra una kawasaki e una Honda - o decidere quando sorpassare un altro corridore stimando la tua velocità e seguire la linea giusta alla prossima svolta?


Ecco qui un campionario di alcune semplici capacità funzionali:
  • puoi tenere i tuoi occhi fissi sul tratto di pista che ti sta davanti e al tempo stesso controllare i compagni corridori perifericamente? Alcune persone sono così prese da ciò che gli sta davanti da sacrificare la visione periferica. Anche se gli occhi raccolgono continuamente delle informazioni, sta a noi sapere come trarne profitto.
     
  • Puoi per esempio, leggere questa storia e al tempo stesso vedere l'integrità del foglio? No, ciò ti rallenterebbe e le informazioni che riceveresti non sarebbero di alcuna utilità ai fini del tuo compito.
     
  • Quanto sei consapevole di ciò che ti circonda? Quando lo spazio visivo è scarsamente o erroneamente organizzato, è difficile decidere dove sei, quando devi fare un salto o affrontare una curva. Un pessimo corridore di cross campestre, potrebbe far meglio nel motocross, per esempio, perché una pista offre dei punti fermi visivi come degli alberi o delle rocce. Questa familiarità è conosciuta anche in altri sport come "il vantaggio del campo di casa". La gente che ha una vista eccellente, non ha bisogno di questi punti di riferimento.
     
  • Puoi visualizzare, ovvero, vedere delle cose con gli occhi della tua mente? Questo è un aspetto relativo alla creatività e all'inventiva. Lo stile Inglese usato nel montare (in moto) non è diverso dalle attitudini fisiche richieste dalla ginnastica. Uno sport in cui gli atleti hanno generalmente una scarsa coordinazione mano-occhio, ma un'abilità di visualizzazione maggiore. I ginnasti imparano i movimenti prima nella loro testa. Quante volte hai camminato prima di una gara sulla pista o hai ripetuto mentalmente i gesti della partenza?

I risultati di questi test, hanno mostrato ancora una volta che i veri campioni vedono meglio. Ma come sono arrivati ad avere una visione così buona? Si tratta di fortuna? Genetica? Pratica? Nessuno lo sa con certezza.
Una buona vista si può ereditare, può essere il risultato di attività dell'infanzia o può derivare dall'adattamento a particolari richieste competitive.
Considerando che questi uomini corrono su alcune tra le macchine più sofisticate del mondo, resta un mistero come nessuno abbia mai pensato di esaminare prima la loro capacità visiva.

Vittorio Roncagli
Presidente, Accademia Europea di Sports Vision