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"La Visione nei Bambini e nei Neonati: Processo di sviluppo della Visione"

Assicurarsi che un’immagine di qualità migliore possibile raggiunga la retina affinchè si verifichi lo sviluppo dell’acuità visiva è solo una parte del lavoro dell’optometrista. Uno sviluppo appropriato della binocularità, della accomodazione, e delle abilità di tracking rappresentano le basi affinchè la visione diventi il senso dominante nel momento in cui il bambino impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda. L’integrazione sensoriale del bambino può essere aiutata attraverso l’intervento optometrico, con l’obbiettivo di rendere il bambino pronto per l’apprendimento una volta che sarà inserito nell’ambiente scolastico. Il nostro obbiettivo finale è quello di aiutare i nostri giovani pazienti a realizzare il loro completo potenziale di vita.

Autori:
Carol L. Scott OD
Anne Barber OD
Ellen Severtston COVT
Julie B. Ryan OD
Linda Z. Sanet COVTT

Il processo evolutivo include sei aree sequenziali di sviluppo visivo:

1. Sistema congenito di reazione — Modelli di movimento generale

2. Modelli movimento speciali

3. Modelli movimento oculari

4. Modelli di comunicazione

5. Modelli di visualizzazione

6. Integrazione visiva

 

Si dovrebbe dare al bambino l’opportunità di ampliare le sue capacità in ognuna di queste aree. Lo sviluppo attraversa varie fasi e si verificherà un ritorno a vari temi evolutivi precedentemente esplorati. Essi vengono affrontati ogni volta con nuove conoscenze e capacità, proponendo nuove prospettive. Ogni fase dello sviluppo della coordinazione motoria dipende da, e comporta un affinamento di ciò che è stato appreso precedentemente. Lo stesso modello ricorre in molte altre fasi dello sviluppo del bambino, in particolare nel campo sociale, emozionale e nello sviluppo visivo. Infatti gli occhi sono così importanti in questo processo che lo sviluppo include anche i movimenti fetali degli occhi nell'utero. Ogni volta che le azioni del bambino sono guidate dalla visione egli riesce da ottenere una percezione del mondo più completa.

Il movimento è la chiave l’apprendimento. Il movimento è anche coinvolto nel raccogliere informazioni attraverso ogni organo di senso. Inoltre, i muscoli non prendono solo ordini, ma combinano i loro messaggi codificati di feedback al cervello formando un’esperienza globale. L'uomo è stato progettato per il movimento.

 

La sequenza evolutiva, inclusa la visione, contribuisce all'integrazione di tutte le capacità.

L'integrazione sensoriale è molto importante per l'uomo e coloro che non sviluppano tale facoltà non saranno mai in grado di esternare tutto il loro potenziale.

 

MOVIMENTI GENERALI

Un bambino prende consapevolezza del proprio corpo attraverso la propriocezione, sentendo il corpo che si muove contrastando la gravità. Egli apprende l’immagine corporea, una consapevolezza delle parti del proprio corpo, "Chi sono?" .

Successivamente egli impara lo schema del proprio corpo, una consapevolezza interiore di come le parti del corpo si integrano per compiere movimenti finalizzati.

Attraverso i movimenti e gli input forniti al cervello dai muscoli, il bambino apprende ciò che Skeffington chiama il processo anti-gravitazionale, la base per rispondere alla domanda "Dove sono?" (Vedi Figura 1).

I primi tre mesi di vita di un neonato sono focalizzati sul proprio corpo. Lo sviluppo del sistema nervoso, procede in modo molto organizzato: dalla testa alla spina dorsale, lo sviluppo cefalo caudale (dalla testa alla coda) e dal centro del corpo fino alle dita delle mani e dei piedi, sviluppo distale prossimale. Durante le prime settimane è importante per un neonato identificare il proprio corpo come un oggetto solido ed iniziare ad orientarlo in un suo proprio spazio fisico.

 

SCHEMI DI MOVIMENTO OCULARE

Ora che il bambino ha sviluppato la binocularità, una superficie bidimensionale per lui non è più interessante. L'obiettivo dei due occhi è di raggiungere la consapevolezza di dove sono localizzate le cose nello spazio, una consapevolezza di profondità (stereopsi), una visione tridimensionale. Questo processo permette al bambino di imparare i movimenti dell'occhio che sono necessari per una rapida ed efficiente indagine visiva del suo mondo. Ciò gli permette di utilizzare la visione per ottenere informazioni senza muovere o toccare gli oggetti.

L'abilità di percepire la tridimensionalità gli consente di capire e conservare informazioni sulla solidità e presenza di oggetti e persone.

Ha realizzato che uno stesso giocattolo può essere visto e usato in modi diversi. Questo è un importante passo nello sviluppo dell'immaginazione, usata anche per il linguaggio.

La visione comincia a sostituire i movimenti. Ciò è importante per il fatto che ora le mani sono libere e vengono usate come strumenti. Gli schemi di movimento oculari iniziano a diventare una guida per gli schemi di movimento manuali. Il bambino ha raggiunto un livello nel quale può coordinare il suo corpo; egli può allungarsi ed esplorare, i suoi due occhi lavorano insieme per determinare la distanza di un oggetto interessante, permettendogli di avvicinarsi, afferrare ed esaminare l'oggetto stesso.

Quello che il Dr. Skeffington chiama il "processo identificativo" è come l'approccio che ha un bambino di fronte ad una mela: la tocca, l'odora e la gusta.

I suoi occhi gli permettono di trattare con la consapevolezza sensoriale. Tutte le azioni e reazioni connesse alle strutture, agli odori e ai sapori vengono immagazzinate per necessità future. L'importanza del "guardare" mentre si tocca, ci si muove si sentono odori, ecc. non può essere sottolineata abbastanza. Relazionare gli input permette in seguito di usare un solo senso per conoscere tutto ciò che riguarda una cosa. Successivamente il bambino sarà in grado di rievocare queste immagini e richiamare la forma, la sensazione tattile, il sapore e l’utilità semplicemente guardando "nell’occhio della mente". Questo può essere successivamente correlato ad una figura o anche alla scritta "MELA", per esempio.

 

SVILUPPO DELL'ACUITA’ VISIVA

Anne Barber, O.D.

L'optometria comportamentale non ha preso i 20/20 come l'aspetto principale, a differenza del modello visivo classico. Essa guarda alla performance ed alle cause funzionali di un decremento di acuità visiva, insieme alle cause mediche classificate come difetti dei recettori o delle vie ottiche o della corteccia visiva.

Esistono quattro basi misurabili per determinare l'acutezza visiva:

  • - rilevazione minima (Kirschen's tiniest dot, "candy bead", the baby reaches to pick up);
  • - minima separazione (Landolt C's or Broken Wheel Test and Preferential Looking Test);
  • - minimo disallineamento percepito;
  • - minimo riconoscibile (Lighthouse Cards, Snellen Chart).

Una comprensione del normale sviluppo dell'acuità visiva è importante in questa discussione sullo sviluppo della visione.

Il lavoro di Devita Teller, con la visione preferenziale ha mostrato che l'acuità visiva, può essere considerata parte del processo evolutivo. Ciò è di primaria importanza per noi, quando valutiamo un neonato, un handicappato, per es. con paralisi cerebrali o sindrome di Down (Tabella 1). Spesso il terapista fisico (PT) o il terapista occupazionale (OT) ci forniranno un’età evolutiva per lo sviluppo delle abilità motorie grossolane e/o fini.

L'optometrista comportamentale può fornire un livello di sviluppo per "l'età" del sistema visivo. Spesso questa età equivale agli altri livelli, ma altre volte scopriamo che lo sviluppo dell’acuità visiva non è affatto ritardato. In questi casi il PT o l’OT può usare la visione come senso guida.

L'acuità visiva del bambino continua a svilupparsi con l'età e la mia esperienza clinica mi ha condotto a credere che a 4/5 anni di età si hanno da 20/30 a 20/25 di acuità, questo fino all'età dell’asilo. E' da qui che possiamo cominciare a vedere cambiamenti nell'acutezza visiva del bambino. In molti bimbi vedremo aumentare la performance sulle tabelle di Snellen fino a 20/20 o più entro il quarto o quinto mese di scuola.Ci sono delle eccezioni in questo piano di sviluppo e sono: (1) coloro che raggiungono i 20/20 di acutezza visiva prima dell'asilo, perché hanno avuto un ambiente ricco di stimoli o uno sviluppo avanzato, (2) coloro che non mostrano alcun miglioramento nell'acutezza visiva. Di quest'ultimo gruppo fanno parte i "bambini a rischio". Sono quelli a rischio dal punto di vista visivo. Spesso avranno problemi nel sistema oculomotorio, accomodativo e delle vergenze che non permetteranno loro un lavoro confortevole a distanza prossimale per il tempo richiesto perché i loro sistemi visivi si sviluppino adeguatamente.

 

 

COMPLESSO VISUO-MOTORIO DI GETMAN

Ellen Severtson, C.O.V.T.

L'intelligenza, un qualcosa difficile da definire, può essere descritta come l'abilità di giudicare, decidere o agire nel modo più adeguato al problema del momento, basandosi sulla totale conoscenza acquisita dalla propria esperienza. Sebbene il bambino sia nato con i tessuti biologici dell'intelligenza (cervello e nervi), questi diventano utili al bambino solo quando si muove e agisce, esplora e manipola, vede e descrive e fa uso dei contenuti del suo mondo.

Queste sono le fondamenta e i blocchi strutturali per costruire l'intelligenza culturale.

Un bambino apprende tutto quello che conosce. Egli deve imparare anche come imparare. Deve non solo imparare a camminare e parlare, deve anche imparare ad annusare e gustare, sentire, udire e VEDERE. E' nato con gli strumenti, ma deve imparare ad usarli.

La vista, che non è niente di più che una risposta alla luce, è il primo passo per essere pronti a vedere qualcosa. La visione è il processo d'interpretazione di ciò che si è visto, del trarre significato dalle cose, l'interpretazione e l'integrazione di quello che si è visto con le informazioni che sono state ricevute attraverso il tatto, l'udito, l'olfatto e il gusto. Quello che un bambino vede e comprende, lo può conoscere; quello che conosce determina la sua intelligenza culturale.

Esistono vari processi di sviluppo che contano per la totalità di quello che noi chiamiamo bambino. La sequenza di questi stadi di sviluppo, dalla nascita attraverso l'infanzia, è un continuo flusso e riflusso. Queste fasi sono INTERCORRELATE ed INTERDIPENDENTI. Un bambino dovrebbe avere l'opportunità di estendere le sue abilità in ognuna di queste aree. Quando la partecipazione visiva del bambino è incorporata in ciascuna attività, la visione diventa il collegamento tra l'attività e la comprensione. Ogni volta che la visione è il meccanismo guida per l’azione del bambino, i suoi movimenti visivamente diretti gli forniscono un’esperienza più ricca di comprensione.




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